Fino ad oggi abbiamo trattato il tema social network da un punto di vista professionale e – molto francamente – utilitaristico.
È arrivato il momento, però, di guardare questo strumento da un punto di vista diverso e più profondo.
Oggi vogliamo parlare di inclusività, un tema che purtroppo non sembra ancora aver catturato la giusta attenzione nella vita reale, di tutti i giorni, ma che ha sicuramente veicolato più agevolmente i suoi valori attraverso le piattaforme social.
Instagram più di ogni altro social si posiziona sul podio delle più inclusive piattaforme di social network, ed a pensarci bene non appare neanche così sbalorditivo.
Da sempre Instagram riesce a dar voce a chi, troppo spesso, nella comunità è sovrastato da problemi considerati sempre un po’ più importanti. Un mezzo di comunicazione potentissimo, perché arriva dritto alle orecchie di chi ha l’ingente compito di ribaltare la società veicolando nuovi messaggi: la nuova generazione.
Non è un mistero che Instagram sia utilizzato da una netta maggioranza di giovani e giovanissimi che sempre più spesso si fanno portatori di un messaggio che altrimenti non troverebbe migliori vettori di diffusione.
Sono tanti i personaggi che si sono fatti promotori di un nuovo messaggio di inclusività che ha avuto una grandiosa risonanza su Instagram.
Bebe Vio è certamente una di loro.
Bebe non nasce assolutamente come fenomeno di Instagram, come Influencer. Lei è una campionessa di fioretto individuale paralimpico.
Così come Winnie Harlow non ha mai cercato di fare successo sui social; lei una carriera l’aveva già, come modella. Ed anche Ellie Goldstein lo è: a soli 18 anni è la testimonial di uno dei più importanti Brand di moda: Gucci.
Cosa hanno in comune queste persone? Le loro carriere sono completamente estranee al mondo dei social, eppure in qualche modo il mondo dello sport, della moda, ma anche dell’arte e della musica sono tutte accomunate da un impercettibile legame: Instagram.
Instagram è stato il “contenitore” che ha fatto convergere tutte le idee di inclusività in un solo posto, capace di raggiungere un pubblico che è estremamente più vasto del solo settore dello sport o della moda.
Bebe Vio ha trasportato su Instagram la sua idea di inclusività, espandendo il concetto oltre lo sport: attraverso i social elimina i tabù sulla disabilità, mostrando cosa materialmente significhi avere delle protesi al posto degli arti, come ci si muove nella propria casa e al di fuori e cosa serve che cambi nel mondo di tutti i giorni per far posto a chi ne rientra per diritto.
Winnie Harlow ha seguito la sua passione per la moda senza nascondere nulla di quello che è, mostrando con orgoglio la vitiligine che segna tutto il suo corpo. Perché anche lei è una persona, anche lei esiste con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Dopo di lei sono state tantissime le personalità che hanno deciso di mostrarsi senza filtri e senza paura dei giudizi.
Mai nessuno come Ellie Goldstein ha letteralmente mandato a quel paese canoni e preconcetti nel mondo della moda. Lei è una donna, ha le sue passioni e le sue idee ed ha il diritto di esprimersi come crede: sembra che questo atteggiamento l’abbia ripagata alla grande, a giudicare dalle sue ultime collaborazioni come modella.
Insomma, il mondo di Instagram è il luogo della inclusività per eccellenza, dove non solo la gente si mette a nudo, sotterrando le dicerie che alimentano il bigottismo, ma incoraggiando chiunque a fare lo stesso e a mostrarsi senza filtri, per un mondo più libero DAVVERO normale.
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