Uno dei principali problemi che si incontrano nella creazione di un nuovo profilo Instagram è la definizione di un Username che sia efficace ma soprattutto che non risulti già in uso.
Quante volte vi è capitato di andare per tentativi ed alla fine di “adattarvi” ad un User del quale non eravate pienamente soddisfatti?
Con l’articolo di oggi vogliamo dare nuova luce ad un aspetto che risulta fondamentale per il successo di un profilo, ma che troppo spesso viene surclassato da altri fattori.
Pronti? Partiamo!
Prima di farci frenare da alcuni problemi che potrebbero intralciare la strada, ci sono una serie di domande a cui è utile trovare una risposta affinché il risultato finale sia soddisfacente:
1. Cosa voglio raccontare?
2. Il nome che ho scelto mi rappresenta?
3. È facile da ricordare?
Banalmente il primo step richiede una certa consapevolezza circa l’uso che del profilo se ne vuole fare. Sono tanti i profili Instagram che affiancano al racconto della propria vita quotidiana anche una passione o lavoro che è, poi, realmente il motivo per cui raggiungono notorietà sui social.
Per rendere più facile la comprensione di questo aspetto, vediamo un esempio:
Conoscounposto
Il profilo Instagram “Conoscounposto” è gestito da una Caterina Zanzi, una Content Creator ideatrice di un format che, partendo dalla sua passione nel “testare” ristoranti e luoghi particolari a Milano, ha avuto tanto successo da adattarsi a sempre nuovi contesti, fino all’ormai celebre “Conoscounoracolo” del periodo pandemico.
L’obiettivo di base, comunque, è sempre rimasto quello di dare consigli e suggerimenti sui luoghi milanesi ai quali vale la pena dare una chance, ed il nome fa trasparire chiaramente questo intento.
Conoscounposto è, probabilmente, l’esempio migliore di Username in campo Influencer: il nome è un perfetto indicatore dei contenuti che si potranno trovare all’interno del profilo ma soprattutto la sua efficacia è dovuta alla semplicità e dunque alla memorabilità del nome stesso.
Primo consiglio, dunque, per avere la visibilità che cerchiamo: SEMPLICITA’ e linearità dell’Username.
Al di là di iniziative, format o altro, è sempre possibile che il proprio nome utente sia già in uso. Cosa fare in questo caso?
Beh, c’è chi, come Stefano Guerrera, si è “guadagnato” l’Username a forza di creare altri profili che “bloccassero” la strada ogni altra persona con il suo nome, e c’è chi appurata questa difficoltà ha deciso di giocare di fantasia.
Camihawke
Camilla Boniardi sin da subito ha deciso che, se fosse diventata famosa, non sarebbe stato per il suo nome di battesimo.
Camihawke ha avuto uno straordinario successo per l’Instagram dell’intrattenimento, passando dai “Carahawke”, ai “Radihake” fino ai più attuali “Gihawkiamo”, tra le più avvincenti storie di giochi da tavolo.
In questo caso la probabile chiave del successo è proprio il nonsense del nome, affiancato alla straordinaria capacità di rendere quella parola di uso comune ed adattarla ad ogni aspetto e contenuto del proprio profilo, “fidelizzando” (anche se non stiamo parlando di un marchio) la propria folla di utenti.
Da questo esempio se ne ricava un nuovo consiglio: non importa il nostro vero nome, importa la MEMORABILITA’ che se ne ricava.
Cosa hanno in comune i profili sopra citati? La SEMPLICITA’ DEI CARATTERI.
Più si evitano punteggiature, spazi, trattini, e più il nome rimane impresso.
L’ultimo consiglio che sentiamo di dover dare riguarda il cambio dell’Username: evitate finché possibile di cambiarlo troppo spesso, perché potrebbe essere la causa del decremento di followers. Ma se questo dovesse ritenersi necessario, un consiglio è quello di mantenere costante il rapporto con i followers, coinvolgendoli nella scelta e rendendoli partecipi del cambiamento.
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